Che cosa simpatica.
Quando si pensa all'Ucraina da queste parti i sentimenti sono di solidale tristezza (se si ha il passaporto estone) o di rabbia per il voler andare da soli (passaporto russo in tasca).
Il tutto accentuato dal bellissimo show domenicale della tv russa che fa a pezzi la politica internazionale della settimana con dei pupazzetti ad immagine e somiglianza dei politici più famosi al mondo e che, nella scorsa puntata, ha riunito nello studio ovale la coppia dei miracoli di Kiev con un Barack Obama più attento al canestrino sopra al camino che ad altro.
Che qui i russi fanno così - non è che si mettano a discutere. Ti sfottono fino a che ti sfibrano la dignità.
E vincono.
Tutto per dire che - tra ricatti del gas e la fine di un sogno democratico perso nella corruzione degli ucraini ricchi (credetemi, non parlo a caso) l'Italia si è ricordata dell'Ucraina solo per il rischio puttane agli europei 2012.
Poi la mia fanciulla si lamenta quando io dico che lei, nonostante la laurea e specializzazione in medicina, per molti di noi non può essere altro che una mezza puttanella russa.

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