Con gli Oreja de Van Gogh e Cuentame al Oido nelle cuffie, il passo indietro è talmente forte da far scattare pure una lacrima sulla scrivania.
Mi vedo salire le scalette del Bastione con una tredicesima dello stipendio pagata interamente in libri.
Uscire da casa all'ora di pranzo, attraversare avenida da Libertade per andare in Cinemateca per ricominciare a vivere dentro Jean Gabin nemmeno mi chiamassi Jacques l'Aumone.
Fare il ragazzetto chic che apre la porta di un palazzo in boulevard de Grenelle per andare a dormire nell'appartamento a due minuti dagli Invalides..
Tutto seduto alla scrivania dell'ufficio di Tallinn, mentre fisso la lacrimetta che è andata via.
Come un sacco di alrte cose.
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