Mesi fa mi lamentavo del colpo basso del poff con l'ave maria cantata
a cappella dal coro della tv... Commuovente al punto di far
dimenticare una cerimonia non certo esaltante.
Oggi, invece, ho cambiato idea.
E sono state le bravissime micro musiciste Silvia Ilves -1992-, Liidia
Ilves-1990- ed Aleksandra Kamenskaja -1989- a farmi vedere tutto in
modo decisamente diverso.
Specialmente perchè oggi non c'era nessuno da commuovere, nessuno da
stupire con dei piccoli genietti dello spartito.
Inizio quasi a pensare che loro, gli estoni, siano semplicemente fatti
così: non puntano tutto slu gran nome, sull'artista più importante,
quello che tutti aspettano e che catapulta il resto in secondo piano.
Preferiscono promuovere i propri talenti, loro. Abbassano l'arte a
livello di bambino mostrando come, questa piccola e florida e-stonia
sia iin grado di farsi valere non solo con skype e connessioni
wireless. Non solo con vodka e donne bellissime.
E mi piace.
Celebrare i propri primi novanta anni mescolando giovanissimi ai
mostri sacri della scena politica e culturale del paese regala davvero
l'immagine di una nazione in movimento, che non si ferma per
autocelebrarsi nemmeno il giorno del suo compleanno.
Che, anzi, punta la bandiera di toompea dritta verso il futuro.
Quale che esso sia.
Dal mio iPhone
2 commenti:
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