
Oggi, mentre scrivevo di Fisichella che passa a PartyPoker e della banca nazionale estone che dice "Oh! Abbass'le tass'ch'altrimenti finiamo a cul'a'terr'. Strunz!" al Primo Ministro Andreino Ansip, mi son permesso un articoletto da vecchi tempi -Anna Politkovskaya – Three Years Later Russia Looks the Same.
Quelli, per intenderci, quando mi si piegava il sedere a vedere i fari di una macchina venire verso di me.
(lo so, sembro scemo...ma per alcune cose che ho scritto qui e là per l'ex URSS devo esserlo molto più di quello che sembro...altrimenti non mi sarei beccato certi video simpaticispiatici che, anche se fatti in una lingua che non capivo, mi facevano scacazzare sotto ugualmente)
Oggi, per chi si fosse dimenticato, nel lettone di Putin al Cremlino, si festeggia la liberazione.
Quale?
Quella da Anna Polikovskaya, una donna che - buttandosi a peso morto tra pelmeni e ceceni - ha provato a far scoprire alla Russia il profumo della libertà d'informazione.
Ritrovandosi con un proiettile in più ed una vita in meno.
Il giorno del compleanno di Putin.
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