a tallinn, si sia fermato
Questa splendida sala dell'accademia delle scienze, con i suoi
magnifici lampadari, il suoi soffitto a cassettoni ornato di stucchi
dorati regala l'impressione di un tempo diverso da quello in cui, il
ticchettío di una guerra non più del tutto improbabile echeggia nei
nostri silenzi.
Da osservatore esterno non posso non chiedere a me stesso che cosa la
gente stia provando quest'oggi, che cosa significhi essere estoni in
un giorno in cui la nazione sembra vivere la sua festa più grande.
Quella deu suoi novant'anni.
Novant'anni.
Ma siamo poi così sicuri che siano davvero novanta?
Forse mi mancheranno ottimismo ed immaginazione.
E forse anche la partecipazione ad un sentimento che non è mio e che,
in fondo, non capisco.
Eppure, per quanto pochi 90 anni siano, quella che penso di avere
davanti a me è una nazione molto più giovane, a tratti incosciente ma
ancora terribilmente dinamica.
Ma ora è tempo di fermarsi: che la cerimonia abbia inizio.
Dal mio iPhone
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