giusto per portare un po' d'allegria!

Sabato primo luglio 2006 - 21.59

Stavolta è davvero finita.
L’addio di Guccini che mi coccola le orecchie mentre dai finestrini scivola via il paesaggio della periferia romana e l’umidità ci abbraccia dimenticando di lasciarci andare.
Cerco di convincermi che in fondo è passato solo un mese e mezzo. Nulla di più.
Un mese e mezzo.
Da una parte mi dico che è vero e cerco di trovare il modo per capire che un mese e mezzo è troppo poco per poter pensare di aver cambiato vita.
Dall’altra, la mia sinistra, guardo il mio riflesso nel vetro.
Chi sono?
Chi ero?
Chi sono diventato?
Credo che se fossi in grado di rispondere ad una sola di queste domande riuscirei a sentirmi meglio, a non provare più questo assurdo, pesantissimo vuoto che mi sta facendo compagnia da qualche ora.
Come dopo l’Erasmus comincio, con la mente, a fare un gioco cretino: ricordare le persone conoscute in questa meravigliosa avventura.
Visi, profumi, battute, frasi, episodi...quasi non li ricordo più.
Ed è questo che fa male.
Questa fottuta capacità del nostro cervello di archiviare, catalogare, nascondere.
Quante cose ho già dimenticato, quante piccole bellissime esperienze mi sembrano già talmente lontane da cominciare a dubitare di averle davvero vissute.
Dove sono adesso?
A Roma, a St. Géry, in ambasciata, all’EMI, a casa con Antoine, al GB, a Cafebabel, al Consiiglio Europeo, da Victor...dove sono adesso...
Dove sono...
Nemmeno questo so..
No, non so più nemmeno dove sono...